Da inizio Marzo, l’iter didattico è cambiato. Il primo quadrimestre era volto da poco al termine e quindi noi, tutti pronti ad affrontare nuove interrogazioni e verifiche.

Purtroppo però una situazione nuova, preoccupante e pericolosa ha ostacolato i nostri progetti e le nostre necessità. Gli alunni di molte scuole del mondo, proprio come quella che frequento, avevano preso parte ad attività extrascolastiche che sono state interrotte per un periodo del quale non conosciamo il tramonto.

Ormai è noto già da tempo il motivo per cui non è possibile continuare con la nostra solita vita quotidiana. La causa è l’epidemia, o meglio pandemia da nuovo coronavirus o Covid-19, che ha amaramente “accarezzato” quasi tutti i paesi del mondo, privandoci di frequentare, almeno per un intervallo di tempo ancora indeterminato, gli ambienti che sono stati da sempre i protagonisti della nostra routine, come la scuola. Inoltre il nostro presidente del consiglio e altri capi di stato hanno imposto ai propri concittadini l’isolamento forzato. È da parecchi giorni che le scuole sono chiuse e, di conseguenza, non siamo con quaderno e la penna sul banco e neanche stiamo partecipando alle spiegazioni dei professori come di norma, ma ci ritroviamo con il volto rivolto verso lo schermo di un computer, intenti a dialogare di didattica con un monitor dietro al quale ci sono i nostri docenti che non possono avere il rapporto “fisico” con noi studenti.

Questo è possibile, presso il nostro istituto, grazie ad una piattaforma digitale chiamata “Edmodo”, dietro la quale c’è grande cooperazione che da’ supporto a tutti gli studenti che accedono e svolgono i compiti che condividono poi virtualmente con i loro insegnanti. La didattica a distanza è l’unica occasione disponibile, in questa circostanza nuova e di timore, per non arrestare il percorso scolastico. Nella situazione attuale è indispensabile questa “spianata” elettronica, digitale, anche se sarei molto più felice di poter ritornare ad assistere fisicamente alle lezioni dei nostri amati insegnanti.

di Maria Vittoria Piscopo II D

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