sarannocronisti1Cara scuola ti scrivo…Sono già otto anni che “vivo” la scuola e sono altrettanti che sento parlare di tutte le cose che dovrebbero cambiare ma non cambiano mai.
Premetto di non essere molto preparata in ambito politico, credo fermamente che sia la scuola che la politica stessa, abbiano molte cose in comune: in ognuna di queste, molti sono bravi solo con le parole ma pochi riescono a trasformarle in fatti.

Da molto tempo ormai sento parlare di questa “buona” scuola di Renzi; ma soffermiamoci su questa parola, ma cosa s’intende per buona scuola? E se adesso l’obiettivo è la buona scuola come è stata la scuola fino ad oggi? I professori di oggi e di ieri come hanno fatto a diventare quello che sono? Quando sento la gente parlare di questa “buona” scuola, ho la sensazione che questo sminuisca molto tutto ciò che gli insegnanti hanno fatto sia per noi adesso che per gli altri in passato. Io sono un’alunna che frequenta la terza media e posso capire, come tutti i miei compagni di classe, quanto possa essere frustrante prendere un brutto voto o essere rimproverato; ma quando poi mi soffermo a pensare a ciò che i professori dicono in questi casi capisco che lo fanno solamente per prepararci a quello che la vita in futuro avrà in serbo per noi e non tutto quello che ci capiterà sarà positivo. Allora forse è cosi che si sente la scuola oggi? Forse c’è davvero qualcosa da cambiare?

Tutti siamo bravi a lamentarci ma quanti di noi hanno la forza di volontà per affrontare il cambiamento? Allora forse invece di parlare di buona scuola dovremmo parlare di CAMBIA scuola?

La nostra buona scuola ha bisogno di un cambiamento radicale, ha bisogno di evolversi.

Il mondo cambia in fretta e forse non riesce a stare allo stesso passo e a volte neanche noi.

Il cambiamento spaventa, ne siamo consapevoli, ma se non abbattiamo quel muro che ci impedisce di affrontare la paura del nuovo, questo non avverrà mai.

Possiamo vivere nel rimpianto di non averci neanche provato?

Io non posso permetterlo ho 13 anni e ancora tanta strada da fare.

Giordana Dubbio 3° B

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