Francesca Cassandro (giurato Generation +13)

Un boato di applausi poi entra lei vestita come un angelo. È delicata, sorridente, sembra guardarci tutti negli occhi…è il nostro idolo: Julianne Moore. Siamo al terzo giorno di lavoro per la giuria +13 generation e dopo l’incontro con Mika, la protagonista di Hunger Games mi appare quasi come nella scena di uno dei suoi film per l’eleganza del suo abito bianco.
L’atmosfera è internazionale…oggi il dibattito e l’intervista è rigorosamente in inglese e nonostante la presenza della traduttrice, non viene detta nessuna parola in italiano. Riesco a comprendere quasi tutto però ed azzardo anche una domanda nella sua lingua alla quale però, non segue risposta per mancanza di tempo.
Julianne parla della sua carriera, dei suoi film. Si dichiara felice ed eccitata ad essere in nostra compagnia.
Ci esorta a non seguire gli altri ma ad assecondare ciò che amiamo di più nella vita. Una delle sue più grandi passioni da adolescente, era la lettura. Grazie ai tanti libri letti ha capito di voler interpretare personaggi capaci di emozionare e far riflettere.
È il consiglio di una madre amorevole quello di non rinunciare mai ai propri sogni per rincorrere il futuro che si desidera realizzare.
L’ora in sua compagnia vola velocemente, avrei voluto ascoltarla ancora per tanto tempo perché attraverso lei rivedo la mia passione per la lettura. L’orologio segna oramai le 18 e sono in sala dalle 14, appena il tempo per consegnare alla Moore il meritatissimo Premio Truffaut e poi via libera al selfie dal palco in perfetto stile Giffoni. Anche per oggi, il mio lavoro da giurato è terminato e, come diceva Rossella O’Hara in Via col vento: domani è un altro giorno!

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