di DariaDalli

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Caro Diario,
La vita qui a Brighton non è facile.
Io e mio Padre ci siamo trasferiti qua dopo la morte di mamma, circa 1 mese fa.
E’ stato difficile ambientarsi, trovare degli amici e una scuola per me, ma alla fine ci siamo
riusciti.
La casa è di un amico di papà che ce l’ha prestata fino a quando non riusciremo a
permettercene una, dato che è in vacanza ai Caraibi e poi andrà in Italia per lavoro.
Papà è riuscito a trovare un lavoro come cameriere in un ristorante a 4 stelle in fondo alla
strada di casa, non è un granché, infatti solo con il suo stipendio, arriviamo a malapena a fine
mese.
L’assicurazione di mamma ci ha aiutato a pagare la scuola e, dopo svariate ricerche, abbiamo
scelto la Brighton Central School University, dove comincerò il mio primo anno di college,
appena finirà l’estate.
La scuola dista solo 3 ore di macchina.
Quando inizieranno le lezioni, ho deciso che troverò un lavoro e metteremo da parte il mio
stipendio per comprare casa.
“Cucciola, scendi è pronto!”
“Si Papà, arrivo subito!”
Scendo le scale e vado in cucina, bacio sulla guancia papà che sta finendo di infornare le
cose per domani e mi vado a sedere sullo sgabello nero attorno al tavolo di marmo.
Le tovagliette marrone scuro si mimetizzano con il tavolo, il mio bicchiere è vuoto.
Papà mi porge il piatto e va a sedersi di fronte a me, dentro ci sono 2 uova strapazzate, 4
fette di bacon e una fetta di pancarrè tostato.
E’ strano, c’è silenzio tra di noi ma si sente il ticchettio delle posate che sbattono sul piatto per
prendere il cibo.
Di solito era mamma che iniziava i discorsi, ma adesso non c’è più.
Mangio velocemente.
“Era buonissimo, non sapevo che cucinassi così bene, bravo!”
“Grazie cucciola, vai di sopra?”
“Si, oggi è stata una giornata faticosa perché ho finito di mettere a posto la stanza.
Buonanotte Papà”
“Buonanotte Cucciola e sogni d’oro.”
Lo saluto con un bacio sulla guancia e salgo di sopra.
Il pigiama ce l’ho già, quindi prendo il portatile e le cuffie e mi metto nel letto a guardare la
nuova puntata di Teen Wolf, la mia serie preferita.
Appena finisce metto il portatile e le cuffie sul comodino affianco al letto e crollo subito nel
sonno.
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Dovevo solo bere.
Scendo le scale e vado in cucina, ma sento dei rumori provenienti dal salone che
mi incuriosiscono. Mi fermo per vedere cos’è e la vedo: è lì, distesa accanto al
divano, tra le braccia di papà.
La mamma è stesa a terra, la sua testa sulle ginocchia dell’uomo che ha sempre
amato, il papà perfetto che ogni figlia desidererebbe.
In un attimo realizzo che siamo rimasti soli, io e lui, noi due contro il mondo
intero, a combattere il dolore insieme.
Cerco di raggiungerlo per dargli conforto.
Mi siedo accanto a lui per terra e, quando sto per accarezzargli la schiena…
Mi sveglio di colpo, il cuore mi batte così forte che a momenti pare uscirmi dal
petto.
Guardo la sveglia che segna le 3.45 AM.
Ogni notte lo stesso sogno, così realistico, così triste e macabro.
Ogni notte la stessa scena, la mamma morente tra le braccia di papà. Lei che
esala l’ultimo respiro e lui che continua a dirle “Ti amo”, quelle due parole
che sono bastate per mamma ad essere più forte, a non perdere la speranza e
lottare contro la morte.
È tutto iniziato e finito con un semplice “Ti amo”.
Cerco di riprendere sonno ma, mio malgrado, non ci riesco.
Allora prendo il portatile e apro la posta per vedere se l’università mi ha
accettata… Ancora niente.
Apro Facebook e mentre scorro… Lo vedo, un corso di Ashtanga Yoga, mi informo
e stampo il volantino.
Chiudo il portatile e lo rimetto sul comodino e improvvisamente mi addormento.
*********************
“Driiin Driiin Driiin Driiin”
Allungo la mano per spegnere la sveglia, mi strofino la faccia con le mani e mi
alzo dal letto.
Sento odore di bruciato proveniente dalla cucina e mi fiondo a vedere cosa è
successo. Appena arrivo vedo fumo da tutte le parti e papà che cerca di mandarlo
via.
Io prendo la padella e butto il contenuto, poi apro tutte le finestre di casa e
quando finisco vado da papi e dico:
“Wow, che hai combinato?”
“Ho provato a cucinare la colazione, ma evidentemente non so ancora usare le
tecnologie avanzate e poi non mi sento ancora a mio agio nella nuova casa…”
“Non ti preoccupare. Faccio un po’ di latte?”
“Si, forse è meglio, grazie.”
Gli do un bacio sulla guancia.
“A proposito, buongiorno.”
“Buongiorno, Tesoro.”
Mi stampo un sorriso sulla faccia e inizio a preparare.
Ci sediamo a tavola e parliamo un po’ della scuola.
Mentre sparecchio squilla il mio cellulare, guardo il display e vedo un numero
non memorizzato.
Appena rispondo, sento una voce da uomo molto profonda, che dice:
“Pronto, Miss Loundridge?”
“Si, sono io, chi parla?”
“Salve, la chiamo dalla BCS University, volevamo informarla che è stata ammessa
all’Università e che potrà frequentare anche dei corsi avanzati, oltre a quelli
ordinari, grazie alle sue medie eccellenti.”
“Oh, mio Dio! Grazie! Sará un onore per me partecipare.”
“Bene, mi fa piacere di averla tra noi. I corsi ordinari inizieranno il 16
Settembre; per i corsi avanzati le invieremo una mail con tutte le
informazioni.”
“Okay, perfetto. Ancora grazie allora e arrivederci.”
“Arrivederci, Miss Loundridge.”

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