Eccomi qua: mi ritrovo in terza media a parlare di adolescenza, l’adolescenza non solo dal punto di vista dell’età, ma dalla prospettiva di un aumento di responsabilità e maturità. Beh, l’adolescenza sono quegli anni che ti insegnano tante cose della vita, sopratutto a formare il carattere e capire i propri difetti e le proprie virtù. Questi sono gli anni dove si fanno belle e brutte amicizie, dove si inizia a “differenziare” l’amico falso da quello vero. Ma anche dove nascono i primi amori, si danno i primi baci, si incontrano i primi fidanzati, ma dai quali poi si hanno troppe delusioni e troppe lacrime si sprecano, magari per uno che non ti apprezzava per come realmente sei. Ecco, queste sono solo alcune delle situazioni che iniziano a formare vari aspetti del carattere, come la furbizia, un valore certo da non sottovalutare. L’adolescenza viene vissuta da individuo a individuo in modo diverso. Ci sono ad esempio alcuni ragazzi che soffrono di atti di bullismo. Il bullo per me è quella persona che vuole, o meglio si sente migliore dell’altro, anche solo perché il ragazzo non ha un capo firmato, ridicolizzandolo e facendolo sentire diverso. Il bullo secondo me è anche quella persona che soffrendo di problemi famigliari, sfoga la sua rabbia verso qualcuno o qualcosa. Altri ragazzi invece vivono questo passaggio come una vera vittoria, sentendosi grandi e non più bambini nell’affermazione della propria personalità. In questo passaggio è fondamentale il sostegno e l’aiuto dei genitori o di un altro componente della famiglia. Ad esempio preferisco confidarmi con mio fratello maggiore, mi trovo meglio perché lui mi comprende maggiormente, in quanto anche lui ha attraversato da poco questa fase.

L’adolescenza sono gli anni dove si fanno le cose più stupide con il proprio migliore amico, dove si piange per un brutto voto, dove non si vuole andare scuola solamente per un interrogazione, ma poi si capisce che proprio quei banchi, proprio quei professori, proprio quei compagni che si è sempre odiati e di cui ci si è tanto lamentati, ci mancheranno. Ci mancherà la bidella che ogni giorno ci salutava con questa espressione :” Ciao bella/ue amore buongiorno, tutto apposto/mi raccomando amore, non fate chiasso”. Saranno proprio queste piccole cose che ci mancheranno, tutto ci mancherà di quegli anni, anche se non si vede l’ora di diventare grandi.  Essere adolescente è bello, qualunque errore lo chiamiamo esperienza, quell’esperienza che ci fa capire lo sbaglio che abbiamo commesso.

Mariavittoria De Santis 3E

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