Era un pomeriggio del 1944 e Andra e Tati con la madre scesero a fare la spesa. Ogni negozio aveva un cartello su cui era scritto: VIETATO L’INGRESSO AGLI EBREI. Tornarono a casa senza comprare nulla.  Il giorno seguente arrivò a casa loro la zia con il cugino Sergio. La sera stessa entrarono in casa loro i nazisti per portarli via, con la forza. La nonna si inginocchiò e chiese loro di risparmiare i bambini e prendere solo lei. Furono presi tutti e furono portati al campo di concentramento di Auschwitz.  Appena scesero dal treno, furono condotte in un capannone di solo donne; tutte si dovettero togliere i vestiti e furono a tutte tagliate i capelli a zero. Vennero tatuati con dei numeri sulle braccia. Dopo I bambini vennero separati dalle mamme e dalla nonna. Furono condotti in un capannone, dove c’erano solo bambini.  Loro venivano trattenuti lì per fare dopo degli esperimenti; accadeva spesso che un signore domandava loro se volessero vedere la loro mamma ma, Andra e Tati erano state avvisate dalla sorvegliante di non accettare. Nonostante anche Sergio fosse stato avvisato purtroppo cedette all’invito; fu l’ultimo giorno che lo videro! Quando la guerra finì nel 1945, gli ebrei del campo furono liberati dai comunisti; le due sorelline furono accolte da una famiglia.  I genitori di Andra e Tati dopo la guerra si ritrovarono e iniziare a cercare le bambine: solo nel dicembre del 1946 le ritrovarono e tornarono a casa. Così finì il loro incubo. Che brutta esperienza hanno vissuto queste due bambine. Non trovo giusto e non capisco perché hanno dovuto soffrire così tanto senza aver commesso alcuna colpa! So solo una cosa: chi ha fatto tanto male solo al pensiero di quanto ha commesso deve pentirsene. Nessuno ha il diritto di decidere per la vita e il destino degli altri!

Articolo scritto da PASSANTE ALESSANDRA, 2BD

 

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