La violenza, sia fisica o verbale, può creare un disturbo mentale a chi la subisce. Io parlerò di una bambina uccisa dalla madre.

La madre della bambina era molto giovane, sulla ventina d’anni, e amava fare video e pubblicarli sui social. La sua vita sembrava perfetta, sembrava voler davvero bene alla bambina ma appena si spegneva la telecamera volavano botte. Furono trovate le chat tra i due genitori in cui pianificavano come uccidere la bambina.

Nel bel mezzo della notte (com’è giusto che sia) la bambina si lamentò in cerca di attenzioni. I genitori, infastiditi dalla situazione, decisero di prendere una decisione brutale: la mattina dopo, la casa era circondata da soccorsi e polizia poiché quella notte era accaduta una vera e propria tragedia: fu ritrovato il corpicino della bimba in condizioni atroci, sembrava fosse stata schiacciata da un’auto; aveva 68 lesioni in tutto il corpo: alle ginocchia, alle spalle, al bacino; le costole erano fratturate e aveva anche un’emorragia cerebrale.

I genitori furono subito chiamati in tribunale. La madre, per non essere incolpata, pubblicava sui social video per sua figlia scrivendo frasi del tipo “Riposa in pace a mamma”, ma alla fine si scoprì la verità e i genitori vennero condannati ad una pena fino a quattordici anni di reclusione.

Articolo scritto da PASQUARELLA RITA, 1ID.

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