La nostra scuola Radice ha organizzato quattro uscite didattiche, per le classi IV A, IV B e IV E, che hanno portato noi alunni alla ludoteca cittadina di Napoli per realizzare delle maschere di Carnevale. In questo compito non siamo stati da soli ma con gli studenti tirocinanti delle scuole superiori; ogni alunno infatti è stato affidato ad uno studente che ci aiutava nella realizzazione dei nostri lavori. Insieme agli operatori della ludoteca e i ragazzi più grandi, abbiamo fatto una maschera con la tecnica della cartapesta. Nel laboratorio ci hanno fatto trovare un palloncino attaccato ad un contenitore di plastica con all’interno del gesso indurito, per rendere stabile la base di lavoro. Ci hanno spiegato che il palloncino doveva essere coperto con delle strisce di carta che dovevamo intingere in una miscela di acqua e colla vinilica; poi con le “dita a forbici” dovevamo togliere la miscela in eccesso e coprire il palloncino con tre strati di carta, dopodiché abbiamo lasciato asciugare per una settimana. Durante la seconda fase ognuno ha scelto il soggetto preferito che poteva essere un personaggio dei cartoni animati, dei videogiochi o un animale; quindi abbiamo aggiunto alle basi dei particolari ricavati da pezzi di polistirolo, bicchierini usa e getta, ritagli di cartone, attaccandoli con la carta adesiva. Dopo questa fase abbiamo ricoperto i dettagli e abbiamo lasciato asciugare ancora per una settimana. Durante la terza fase, la più divertente, abbiamo dipinto le nostre maschere con i colori a tempera e le abbiamo lasciate ad asciugare ancora per una settimana. Infine durante la quarta visita alla ludoteca-laboratorio, insieme ai nostri tutor abbiamo bucato il palloncino, ritagliato la maschera per darle la forma giusta, ritagliato gli occhi, attaccato un cordoncino elastico e poi l’abbiamo indossata felici di immedesimarci nel “nostro” personaggio. Quindi abbiamo giocato un po’ nei ruoli di Sailor Moon, Harry Potter, di principesse, di unicorni, mostriciattoli vari e vari animali.

A scuola, poi, abbiamo approfondito l’origine della maschera che è davvero molto antica: l’uso della maschera è documentato fin dal Paleolitico ed è diffuso in tutti i continenti. Essa assolve a varie funzioni: è simbolo delle forze vegetative della natura, del mondo animale o di quello dei morti; si ritrova durante le danze antecedenti la caccia o riti guerrieri ed è utilizzata in rituali religiosi. Nel periodo egizio la dea Iside, travestita da orsa, portava a seguito quattro sacerdoti mascherati da sparviero, leone, toro e lupo che rappresentavano le quattro stagioni dell’anno, seguiva il popolo mascherato a piacimento. Nella storia greca e romana la maschera viene usata a teatro per attuare la diversità tra attore e personaggio; ciò avviene anche nei primi anni del 1900 con la Commedia dell’Arte Italiana la quale rappresenta personaggi fissi, caricature di vizi e difetti degli abitanti delle varie regioni, infatti quasi tutte le regioni hanno la loro maschera caratteristica. Lo scrittore italiano Luigi Pirandello, nel 1925, in un suo romanzo dal titolo “Uno, nessuno e centomila” dice che ciascun individuo indossa una maschera quando si trova ad affrontare i diversi ruoli sociali; tuttavia noi riteniamo che durante questo adattamento non bisogna perdere di vista la propria personalità. In conclusione il Carnevale, con le sue maschere, ci permette di ironizzare su questo aspetto della nostra vita relazionale, donandoci tanto divertimento!

Classi IV A, IV B, IV E – Radice

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