Il giorno 8 Novembre 2017 la scuola “Giuseppe Fiorelli” di Napoli ha ospitato, per la settimana del benessere psicologico nelle scuole che si svolge dal 6 al 12 Novembre, tre psicologhe e un avvocato, che hanno trattato il progetto “Toc toc? Ci sei o sei connesso?”. A questo evento hanno preso parte alcuni studenti di classe seconda, genitori e docenti. In questo incontro si è discusso di una tematica molto attuale: l’utilizzo dei dispositivi elettronici, dei social network e del web da parte degli adulti ma soprattutto dei giovani. Gli psicologi hanno formulato varie domande riferendosi inizialmente ai social network. Tra le insegnanti ci sono state risposte varie e ne sono risultati punti di vista a volte anche molto differenti: alcuni pensano che il web ostacoli il modo di pensare dei giovani e che l’uso eccessivo di esso potesse danneggiare la crescita ed i rapporti sociali reali. Viceversa altre insegnanti pensano che i dispositivi elettronici siano utili anche per la didattica e che per loro tramite si possano instaurare dei rapporti più stretti con i propri alunni. Il punto di vista dei ragazzi, tuttavia, è risultato alquanto differente, semplicemente perché sono dei fruitori costanti del web e ne conoscono tutte le caratteristiche e le potenzialità. Il social più utilizzato è “Instagram”, molto in voga tra i giovanissimi, perché permette di pubblicare le “storie” ovvero dei momenti particolari della loro giornata, che desiderano condividere con i coetanei. E’ stato obiettato che questo modo di comunicare divide più che unire i ragazzi tra di loro, poiché, immersi in una realtà virtuale, perderebbero progressivamente il contatto con la vita reale. Gli studenti restano sempre molto perplessi di fronte a certe affermazioni, dal momento che appartengono alla cosiddetta generazione di “nativi digitali” e quella del web per loro è una forma di comunicazione “naturale”, comprensibilmente guardata con sospetto da chi per tanti anni ha usato altri modi di comunicare e di scambiarsi opinioni o idee. Anche gli psicologi hanno espresso opinioni diverse riguardo al tema. Infatti una psicologa ha confermato che i giovani sono nati nell’ epoca digitale, perciò il fatto che utilizzino un cellulare per comunicare è normale. Dunque se il cellulare è usato in modo consapevole, può essere molto utile. Al contrario un’altra psicologa ha affermato che il cellulare è pericoloso e può provocare una forma di dipendenza. Strettamente legato a questo argomento è quello relativo al “Cyberbullismo”, che è stato oggetto di ulteriore discussione. Si tratta di una forma di bullismo che si realizza attraverso i dispositivi elettronici così come il “sexing”, che è la condivisione di foto sessualmente esplicite, fatte girare attraverso internet, che può causare effetti collaterali gravi tra cui la depressione ed il suicido.
Il dibattito si è concluso con una certezza comune: il web non è né sicuro né pericoloso, perché ciò dipende dai punti di vista e dalla mente della persona dietro lo schermo e comunque l’indubbia utilità dei dispositivi elettronici non deve prendere il sopravvento sulle emozioni ed i rapporti interpersonali, che vale sempre la pena vivere “realmente”.

Cristina Longobardi
Marianne Torricer
Marta Lapiccirella

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