Strane sensazioni si accavallano mentre si procede per la discesa verso le catacombe di s. Gennaro, luogo dove c’era la prima sepoltura del Santo patrono, i cui resti sono ora all’interno del duomo nella cappella del tesoro :100 scalini separano l’atmosfera esterna con il regno dell’oltretomba.
Luci ed ombre si succedono nel percorso piuttosto comodo che descrive, anche grazie a guide esperte seppur giovani ma soprattutto entusiaste del proprio lavoro, la vita “eterna ” dopo quella trattenga.
Napoli è una città dalla doppia vita, esterna ed interna :all’aperto una città che tenta di essere al passo con le altre città europee, al chiuso, cioè sotto terra, una dimostrazione della storia dell’Umanità, alle prime colonie greche sono ai rifugi della 2°guerra mondiale.
Passeggiando fra gli scavi di nota la netta divisione tra ricchi e poveri, è ciò si evince dagli affreschi presenti, o da ciò che ne rimane.
La visita di conclude, incredibilmente, all’aperto :anello di congiunzione è la basilica di s. Gaudioso che voleva direttamente all’ospedale s. Gennaro alla Sanità, quartiere pieno di contraddizioni :la casa natale del grandissimo Totò che ancora non è diventata casa – museo come succede ai personaggi famosi nelle altre città (vedasi la casa di Puccini a Torre del lago, il Vittoriale di d’Annunzio, vada Pavarotti a Modena e casa di Lucio Dalla a Bologna) e teatro di episodi di criminalità molto eclatanti.
Un percorso da fare per arricchire la conoscenza della propria città, cosa che ogni napoletano che si rispetti dovrebbe fare.

gloria ajello

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