Salve a tutti, il mio nome è Eugenio Coppola e frequento la 2BD. Volevo spiegare a tutti gli appassionati di astronomia come me la stella Arcturus (in italiano Arturo), che significa in greco ‘’guardiano dell’orsa’’.

Arcturus è la stella più luminosa della costellazione di Boote, e la più luminosa del cielo notturno dopo Sirio, Canopo e Alpha Centauri. La sua magnitudine è di -0,05 (la magnitudine è la misura della luminosità di un corpo celeste, da un punto di vista, solitamente la Terra), è questo che rende la stella molto luminosa.  

È una gigante arancione, di tipo spettrale K1 III (lo spettro di una stella è la sua classificazione in base alla temperatura, una stella di tipo K è arancione. Il Sole invece è classificato come G2 V, ovvero gialla) e ha una luminosità 113 volte superiore a quella del Sole, ma, se si considera anche la quantità di radiazione emessa nell’infrarosso, Arturo risulta essere circa 200 volte più luminoso del Sole, questo ne fa l’astro più luminoso entro la distanza di 50 anni luce dal Sole. Probabilmente è una stella doppia, ma ancora non è certo, e forse le oscillazioni della sua posizione sono dovute a un pianeta di tipo gioviano. Inoltre, il suo moto proprio è peculiare rispetto alla rotazione della Via Lattea e comune a una cinquantina di stelle, tanto da battezzare questa associazione stellare con il nome di corrente stellare di Arturo. Secondo le osservazioni del satellite Hipparcos, Arturo si trova a una distanza di 36,7 anni luce, cioè in termini spaziali abbastanza vicina alla Terra. La temperatura superficiale di Arturo è stimata essere pari a 4 300 ± 30 K (kelvin) si può raffrontare questo dato con la temperatura della superficie del Sole, che è circa 5 800 K. Arturo ha quindi una temperatura superficiale inferiore a quella della nostra stella madre (il Sole) di circa 1 500 K. È tale temperatura a donare ad Arturo il suo caratteristico colore arancione! Come tutte le stelle giganti, Arturo ha dimensioni notevoli. Tali dimensioni e il fatto che questa stella sia a noi relativamente vicina permettono misure interferometriche dirette del suo diametro. In questo campo Arturo è stata fatta oggetto di studi particolarmente accurati che hanno raggiunto risultati in buon accordo fra loro e con margini di errore bassi: Se fosse posta al centro del sistema solare Arturo occuperebbe circa un quarto dell’orbita di Mercurio.Ha all’incirca la stessa massa del Sole (1,08 masse solari), ma è cresciuta fino a 25,4 volte la sua dimensione. Una stella di 1,1 masse solari rimane all’interno della sequenza principale per circa 7,5 miliardi di anni. Poiché Arturo ha già abbandonato la sequenza principale, questa è l’età minima di Arturo, se le misure della sua massa sono fatte bene. Anche recenti stime sull’età di Arturo sembrano corrispondere con questa ipotesi: Ramirez e Prieto la indicano di 7,1 miliardi di anni, tuttavia Martig la stimano in 8,6 miliardi di anni, come peraltro fece nel 2008 Soubiran, mentre Reffert e colleghi arrivano fino a oltre 10 miliardi di anni.

Ora parlerò dello stato evolutivo della stella:  

Arturo, uscendo dalla sequenza principale, ha cessato di fondere l’idrogeno all’interno del suo nucleo. Probabilmente sta già fondendo l’elio presente nel suo nucleo in carbonio tramite il processo tre alfa e in ossigeno tramite il processo alfa; sta inoltre fondendo idrogeno in elio negli strati immediatamente a ridosso del suo nucleo. Entro alcune centinaia di milioni di anni Arturo perderà molta della sua massa tramite un intenso vento stellare che alla fine allontanerà dal suo nucleo gli strati superficiali di idrogeno e elio, mischiati a minori quantità di carbonio e ossigeno. Allontanandosi dal nucleo questo inviluppo di gas formerà una nebulosa planetaria, mentre il nucleo stesso, non più sufficientemente sostenuto dalle reazioni nucleari collasserà su sé stesso per effetto della forza di gravità formando una nana bianca delle dimensioni della Terra, avente inizialmente una temperatura molto elevata, ma che mano a mano diminuirà a causa degli scambi termici con lo spazio circostante. Il raffreddamento delle nane bianche è tuttavia un processo estremamente lento a causa della piccola superficie di questi astri, sicché Arturo diventerà una nana nera solo fra parecchie decine di miliardi di anni. Arcturus non ha pianeti conosciuti o compagni substellari confermati. La presenza di un oggetto substellare con quasi 12 volte la massa di Giove, a una distanza di 1,1 unità astronomiche dalla stella, era sospettata nel 1993, ma non è stata confermata.

Arcturus o Arturo è una stella imponente e molto luminosa, visibile a occhio nudo, ma con il telescopio si possono osservare anche i suoi raggi. L’esistenza di questa stella è uno dei tanti esempi che la Terra e la nostra specie è nulla in confronto all’universo. Ho deciso di trattare questo articolo su questa particolare stella perché è la mia stella preferita nel cielo notturno, e mi affascina particolarmente. 

Grazie per la lettura, articolo scritto da:

Eugenio Coppola, 2BD.    

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