Salve a tutti! sono un’alunna dell’IC Radice Sanzio Ammaturo, plesso  Selva Cafaro e oggi vorrei parlarvi della gita scolastica che si terrà domani. Andremo al teatro Totò per assistere a uno spettacolo riguardante un tema molto delicato…il bullismo. Come ci hanno spiegato le insegnanti, il bullismo è una forma di violenza, psicologica o fisica che una persona, che crede di essere più forte, pratica ai danni di un’altra più debole e indifesa. La scorsa settimana, in classe, abbiamo assistito a una piccola anticipazione dello spettacolo che andremo a vedere. Di questo, vi assicuro, non ometterò nemmeno un particolare. Era il 12 novembre, lunedì, e mentre stavamo svolgendo gli esercizi di matematica, sentimmo bussare alla porta. Entrò un ragazzo, era molto agitato, chiese se poteva entrare nella nostra classe perché i suoi compagni in quel momento si stavano scatenando e a lui non piaceva essere coinvolto. Inizialmente non mi resi conto che fosse solo una recita ma pensai che si trattasse di un alunno nuovo. Solo dopo mi accorsi che si trattava di una messa in scena. Igino si presentò e si sedette con noi mentre un altro ragazzo, sfacciato e arrogante, irruppe in classe chiedendoci se avessimo visto un certo Igino. Lo riconobbe tra i banchi e gli disse in modo brusco di uscire perché lo avrebbe aspettato fuori per “parlargli”. Uscito il “bullo”, Igino riprese a respirare e ci raccontò che lui era vittima di questi atteggiamenti minacciosi tutti i giorni e che l’unica cosa che lo aiutava a resistere e gli dava un po’ di allegria era “rappare” e perciò consigliò anche a noi di fare lo stesso e di scrivere insieme una canzone rap per partecipare a un concorso. Dopo averci salutati, Igino uscì dall’aula e andò via.
Posso dire con certezza che è stata l’ora di matematica più strana che io abbia mai trascorso a scuola.
Ah…dimenticavo di dirvi che la rappresentazione a cui assisteremo domani si chiama “Pugno contro pugno”.
Sono certa che sarà bellissima e vi do appuntamento alla prossima settimana per il racconto dettagliato della mia esperienza.

Giusy Raiano

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